Parola alla FITIC

Come anticipato nel precedente articolo, pubblichiamo un estratto di una delle lettere inviate dalla FITIC alla Federazione Internazionale per chiarire la propria posizione in merito alla World Cup ma soprattutto in merito all’infelice sfida col Canada, costata un grave infortunio ad un nostro atleta.

“Spettabile FIIC,
vogliamo aprire questa lettera ringraziando la FIIC per l’organizzazione della World Cup e con lei tutto il gruppo di organizzatori che ha contribuito alla buona riuscita dell’evento.

Sfortunatamente la WC non ha regalato solo sorrisi alla nostra delegazione ma anche spiacevoli momenti fuori e dentro il campo.
Come ben saprete, uno dei nostri giocatori (Manuel Bonacina), ha subito un grave infortunio che l’ha costretto al ricovero ospedaliero per potersi sottoporre ad una delicata operazione per la riscostruzione della frattura alla mandibola.
I problemi per il nostro atleta non sono certo finiti qui, perchè oltre ai giorni passati in ospedale, ora dovrà trascorrere diverse settimane senza poter masticare cibo solido e in futuro dovrà sottoporsi, oltre ai controlli di routine, ad una nuova operazione per rimuovere la placca metallica che gli è stata inserita nel corso della prima operazione.

L’infortunio, avvenuto nel corso della partita del round-robin col Canada,  non è certo avvenuto per pura casualità ma per la condotta antisportiva degli avversari che sin dai primi minuti di gioco hanno dimostrato tutta la loro scorrettezza nei confronti dei nostri atleti.
Tutti i nostri giocatori hanno subito numerosi colpi, spinte e blocchi in movimento durante la gara, tutte cose proibite dal regolamento e dal buon senso sportivo di cui ogni atleta dovrebbe essere, anche solo in parte, dotato.
Nel corso della gara ci sono stati ben 21 rigori per l’Italia e gran parte di questi sono stati causati da falli personali; il referto della sfida parla chiaro e siamo più che certi che ogni spettatore/giocatore/dirigente che ha avuto modo di vedere la partita, possa confermare quanto il team canadese sia risultato antisportivo nel corso dell’incontro.

Ritornando al punto chiave della lettera, siamo molto amareggiati e irritati anche perchè al termine della sfida e ben oltre una settimana dopo la fine della WC, non abbiamo ricevuto alcune scuse da parte della Federazione Canadese non solo per la condotta tenuta nel corso della partita ma anche per aver causato un evitabile e, riteniamo volontario, infortunio ad un nostro atleta.
Nel corso degli anni e delle WC a cui abbiamo preso parte, non abbiamo mai visto una condotta di questo genere da parte di nessuna squadra e/o atleta e ribadiamo il nostro dispiacere in merito all’antisportività canadese che ha causato un grave danno non solo alla nostra selezione ma anche ad un nostro giocatore.

L’inter-crosse è uno sport senza contatto fisico ma nel corso della gara col Canada abbiamo assistito e visto un altro tipo di sport, totalmente in disaccordo con quelli che sono i valori e le regole dello stesso; il rispetto per l’avversario non è stato assolutamente preso in considerazione dai canadesi.

Chiedere scusa adesso sarebbe comunque troppo tardi perchè non potrà certo cambiare la storia ne tantomeno cancellare dalle nostre menti nostre e quelle dei nostri atleti, quanto accaduto. La brutta esperienza vissuta resterà sulle nostre pelli come una cicatrice che ci riporterà sempre verso quei tristi momento, ma gradiremmo che le persone che hanno volontariamente sbagliato, comprendessero i loro errori e si facessero un serio esame di coscienza.

Noi giochiamo a inter-crosse per cercare di vincere, per disputare le gare in maniera corretta secondo il regolamento ma anche per divertirci e far divertire…purtroppo invece, c’è chi pensa solo a vincere, senza badare al rispetto delle regole e degli avversari”.

 

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